Come gestire l’insofferenza
L’insofferenza è quello stato d’animo che si frappone tra la scontentezza e la sopportazione, si ha quella angosciosa sensazione di di essere stanchi, non di una cosa o di una persona in particolare, ma di tutto quello che ruota intorno alla propria vita.
Può essere considerata come un segnale positivo che il cervello invia che c’è qualcosa o un contesto che non ci rende felici, può essere il lavoro, una relazione sentimentale, la cerchia di amicizie o anche il comportamento di un familiare.
I segnali più evidenti ed a volte inconsci sono lo sbuffare o sospirare per qualcosa o un pensiero che non piace, essere puntigliosi e critici anche sulle piccole cose, rispondere in maniera seccata o non farlo affatto, immotivata irritabilità, predisposizione alla rabbia e tendenza all’aggressività inappropriata, anche se non sussiste un preciso motivo per essere arrabbiati o nervosi.
Se ignorata l’insofferenza può trasformarsi in nevrosi, scatenare attacchi di ansia o di panico o far scivolare nel buco nero della depressione, non solo anche le relazioni sociali con amici o familiari avranno delle ripercussioni, i rapporti saranno sempre più tesi, si avrà meno voglia di condividere il tempo con una persona che sbuffa continuamente, fino a far diventare anche le persone più pazienti irritati ed insofferenti.
E’ essenziale riflettere bene su cosa provoca insofferenza, naturalmente non con una persona che ha lo stesso problema, il risultato potrebbe essere pessimo, ma confidarsi con un professionista potrebbe essere davvero d’aiuto.
Se c’è qualcosa che turba è meglio non far finta di niente, l’insofferenza non può essere ignorata perché potrebbe aumentare di intensità, ma va sfogata, anche parlarne da soli a voce alta potrebbe essere un modo per liberarsene.
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