Nel momento in cui si vanno a guardare da vicino i processi per i divorzi, è evidente che spesso è la moglie quella che si potrebbe definire come “vincitrice”. Significa che è lei quella che spesso ottiene di poter risiedere nella casa di famiglia e il marito invece debba andarsene via. È sempre lei quella a cui il marito deve versare un assegno per gli alimenti o per il mantenimento. Ed è ancora lei quella a cui vengono affidati in maniera prevalente gli eventuali figli della coppia. Alcuni possono chiedersi come mai accada questo e oggi vediamo di rispondere meglio a questa domanda che sorge spesso come naturale.

Le condizioni economiche

È bene iniziare dicendo che il  giudice per decidere alcuni aspetti economici del divorzio, controlla la situazione patrimoniale dei due. Le donne spesso partono da una situazione economica svantaggiata per diverse ragioni. Una di queste è il cosiddetto gender gap; in pratica, le donne a parità di anzianità e mansione degli uomini, vengono pagate di meno.

Inoltre, in una famiglia è spesso la moglie a prendersi cura dei figli e per farlo, spesso è costretta a rinunciare alla sua carriera. Se così non fosse, diventa comunque necessario per lei richiedere un orario ridotto che quindi farà diminuire la sua paga. Per tale motivo, il marito che ha una condizione economica migliore, deve versare un assegno di mantenimento.

La cura dei figli

Come detto prima, culturalmente il ruolo di cura dei figli spetta alla moglie, motivo per cui il giudice spesso decide di collocare i figli della coppia presso la loro solita casa e assegnarla alla moglie, costringendo il marito da andarsene.

Tuttavia, nel caso in cui il marito dovesse riuscire a dimostrare, anche con l’aiuto di un valido investigatore privato a Roma che la situazione è diversa, cioè lui parte da una condizione economica svantaggiata e si prende cura lui dei figli, è evidente che le decisioni finali saranno ben diverse.

Di Grey